Nel 2009 lo scrittore Didier Eribon pubblica un libro autobiografico Ritorno a Reims , un libro che parla a noi oggi.
Didier arriva da una famiglia comunista di una citta’ tra parigi e lussemburgo, studia, litiga con la famiglia, con il padre, se ne va, ha successo , diventa editorialista di una famoso giornale parigino miliitante, scrive libri, e’ sua l’ intervista biografia con il padre dell’ antropologia Claude Levi Strauss.
Un giorno il padre muore , torna a casa e scopre che tutto gli amici rimasti li’ , il suo mondo comunista e delle lotte sociali appoggia la Le Pen. Perche?
che la la solidarieta di classe si e’ trasfigurata in razzismo contro il proletariato immigrato, che molti di quelli fino a ieri in prima fila ai seggi elettorali , molti oggi non votano piu’. Perche?
lui stesso si rende conto di provare vergogna sociale a ricordare le sue origini popolari , mentre con orgoglio rivendica il suo essere gay . Perche?
e se queste reazioni, queste regressioni razziste fossero, anche, l’ ultimo atto di autodifesa di un mondo che si sente sconfitto, ai margini, incompreso e inascoltato?
Forse rispondere a queste domande aiuterebbe a comprendere alcune ragioni dell’ insuccesso e del peso del no alla cittadinanza agli immigrati, piu’ di certo minoritarismo culturale progressista e di analisi autoconsolatorie o che scaricano la responsabilita’ sugli elettori che non avrebbero capito.
temo invece che gli elettori abbiano capito benissimo.

Lascia un commento