La polemica sulla storia sovietica e le vittime della seconda guerra mondiale è comunque interessante e istruttiva, perché rende idea e una misura della narrazione e percezione ideologica distorta che esiste ancora in molti ambienti , rispetto a successive ricostruzioni e ricerche che, sulla base di fatti accertati hanno permesso di rivedere il quadro storico complessivo.
Innanzitutto un antefatto , la seconda guerra mondiale contro Hitler non iniziò all’insegna della alleanza antifascista, ma per due anni tra il 39 e il 41 , all’insegna di una inedita alleanza o patto di non aggressione tedesco sovietico a spesa dell’europa orientale
Vale la pena ricordare che il 23 agosto del 1939, una settimana prima dell’invasione nazista della polonia , il regime di Hitler e Stalin si accordarono per spartirsi stati baltici e Polonia.
Tra gli effetti , la liquidazione, l’esecuzione sommaria da parte dei sovietici degli classi ufficiali militari e parte della classe dirigente polacca nel Massacro della foresta di Katyn ( 22 mila morti ) gettati poi nelle fosse comuni.
Il crimine venne volutamente attribuito dai sovietici ai nazisti e la versione ripetuta ancora nella propaganda durante la guerra fredda, fino a quando nel 1990 il segretario generale del PCUS Gorbaciov, dando ragione agli storici e ricercatori polacchi ed internazionali, ammise che era stata la polizia segreta sovietica (NKVD ) su ordine di Berja e Stalin.
Il giorno dell’arrivo dei nazisti a parigi il 14 giugno del 1940 , Un numero indefinito di truppe sovietiche penetrò in Estonia, Lettonia e Lituania,; le tre repubbliche vennero annesse all’Unione Sovietica .
A seguito all’invasione dell’Armata Rossa le autorità sovietiche costrinsero i governi baltici a dimettersi.
I presidenti di Estonia e Lettonia furono imprigionati e successivamente morirono in Siberia. Il presidente della Lituania, invece, abbandonò il Paese e si rifugiò negli Stati Uniti.
Una volta consolidato il potere sulla regione, seguirono repressioni politiche ed espulsioni di massa di 131.500 cittadini da parte dei sovietici.
Le cosiddette istruzioni di Serov, riguardo la procedura di esecuzione delle deportazioni di elementi antisovietici da Lituania, Lettonia ed Estonia”
Furono piu di 5000 le esecuzioni
Quando nel dicembre del 1941 Hitler con l’operazione barbarossa, tradendo gli accordi , scatenò la guerra all’Unione Sovietica
gli Stati Uniti di Roosvelt fornirono un aiuto colossale e decisivo all’Armata Rossa grazie ad un meccanismo , la legge affitti e prestiti che consentiva di fornire grandi quantità di armamenti senza esigere l’immediato pagamento (Lend Lease Act).
senza quegli aiuti – giunti nel momento più drammatico per l’Urss, costretta a ripiegare dinanzi alle forze naziste che arrivarono fino alle porte di Mosca– i sovietici non avrebbero vinto la guerra , come scrivera’ nelle sue Memorie l’ ex leader sovietico Nikita Krusciov.
Sfruttando questo strumento finanziario, gli Usa inviarono ai sovietici 14mila aerei, 50mila veicoli , decina di migliaia di pezzi d’artiglieria leggera, tonnellate d’esplosivi, 205 torpedini, 140 cacciatorpediniere, 28 fregate, postazioni radio, cavi marini, cavi sottomarini, cavi telegrafici.
Washington si preoccupò anche inviare tecnici, ingegneri, esperti radio, istruttori.
Stiano parlando di beni per il valore di 11.3 miliardi di dollari dell’ epoca pari a circa 180 miliardi al valore attuale.
Ulteriori considerazione: i milioni di morti genericamente sovietici erano delle varie nazionalità che formavano l’URSS , quindi un tributo altissimo fu pagato in realtà oltre che dai russi , georgiani ucraini, bielorussi, armeni ecc,
Nazioni tornate indipendenti da piu di 30 anni che, come è noto , ben prima dell’attuale conflitto in Ucraina con le sue relative strumentalizzazioni, non celebravano più la grande guerra patriottica a imposto da Stalin , dato che nelle loro memoria ritrovata viene continuamente tramandato e sottolineato soprattutto l’incubo di quanto subirono sulla propria pelle sotto i sovietici , durante e dopo il conflitto mondiale.
E ancora durante la controffensiva iniziata nel novembre del 1943 si ribellarono contro i sovietici popoli, con le loro formazioni rimaste latenti sin dal tempi della guerra civile persa contro i bolscevichi durante la rivoluzione.
Tra i tanti , i piu numerosi i cosacchi e poi i soldati del cosiddetto esercito di liberazione russo ( ROA ) al comando del ex generale dell’armata rossa Andrej Vlasov eroe della battaglia di Mosca che catturato , passò dalla parte dai tedeschi ai quali si arresero in massa milioni di persone, visti come liberatori della Russia dal comunismo, salvo pentirsene molto presto.
Si calcola che i disertori sovietici morti nei campi della Russia occupata arrivarono a oltre 3 milioni e 600 mila, successivamente nel dare attuazione agli accordi tra alleati e sovietici si stima che furono all’incirca un milione i russi ucraini cosacchi in Europa che nel corso del 1945 vennero rimpatriati e riconsegnati a Stalin che li liquido’.
Tutti questi morti a chi li ascriviamo?
Durante l’operazione Vistola nel 1947, il governo comunista polacco deportò 140.000 civili ucraini nei nuovi territori settentrionali acquisiti dalla Polonia dopo la guerra a spese della Germania, al fine di eliminare la base di sostegno dei partigiani nazionalisti.
Nella lotta le forze sovietiche uccisero in combattimento 20mila membri dell’UPA e arrestarono o deportarono più di 300mila persone, tra combattenti, le loro famiglie e i loro sostenitori.
Ma cosa piu importante. chi ha detto che non si possono fare comparazioni fra i regimi ?
E’ dagli anni ottanta che a partire dal dibattito storiografico della cosidetta Historikerstreit , innescato dall’opera dello storico Ernst Nolte ” Nazismo e Comunismo , la guerra civile europea 1917-1945″ , e la polemica con Jurgen Habermas, si è aperta una discussione tra gli storici sul valore di un analisi comparativa
Una discussione che se manifestò reazioni a tratti isteriche, aprì anche prospettive nuove e coraggiose: perché ad esempio dimenticare tra le numerose vittime le popolazioni civili della Germania orientale travolta dall’avanzata dell’Armata rossa? o la consecuzione temporale per cui la seconda guerra mondiale, anziché esser sempre stata ‘antifascista’, ebbe il suo esordio all’insegna dell’alleanza tedesco-sovietica?
la necessità di riesaminare le ideologia totalitarie del novecento coinvolse altri intellettuali europei fra i più importanti Francois Fejto, Furet ( Il Passato di un’illusione ) ed è da allora che , con crescente scientificità e ricerche, si fanno comparazioni sistematiche.
Totalirismi che a prescindere dalle vicende belliche, mostravano piaccia o no , evidenti analogie e similitudini , nella concezione della politica e dell’idolatria dello Stato, del ruolo del partito unico , nell’utilizzo delle nuove tecniche di propaganda di massa, nella costruzione dell’immaginario , nel ruolo della polizia politica e dei servizi di sicurezza, nel rapporto tra popolo e leader, oltre che nella sistematica oppressione e violazione delle libertà e dei diritti individuali, che sfociò nell’organizzazione di sistemi concentrazionari,
Questo senza nulla togliere allo specifico solo nazista della soluzione finale e dei campi di sterminio della shoah ebraica.
Lo testimoniamo le memorie degli esuli e dissidenti sul sistema dei Gulag in Siberia dove in quegli anni furono deportati 18 milioni di persone, di cui 3 milioni morirono, come ci ricordano i libri di Grossman, Salamov , Solzenicyn, Buber Neumann e il lavoro prezioso dell’associazione russa premio Nobel per la pace Memorial, guarda caso chiusa da Putin.
Lo sperimentarono sulla loro pelle tutti quei popoli dell’ Europa orientale e baltici che nel 1945 non festeggiarono come ad ovest la fine del nazifascismo, perché furono non “liberati” ma rioccupati dall’Urss, dai suoi carri armati, dal suo sistema repressivo, come ha ricordato recentemente Kaja Kallas ex primo ministro estone e attuale vicepresidente della Commissione Europea e Alto Rappresentante per la politica estera.
Sono gli stessi popoli che oggi riconoscono e temono la minaccia di Putin e che, perfino nelle risoluzioni dell’Ue, pretendono che si condanni nazismo e comunismo insieme, al punto da volerne vietare anche solo i simboli.

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